te lo stendo davanti inchinando i miei mezzi sorrisi al tuo passaggio.
Ci sono manciate di parole da trattare alla stregua di altre ed io, se tu lo desideri, le muterò in rose deliranti che costelleranno i tuoi passi.
Esita pure se questa nebbia luminosa ti spaventa e se i guizzi della mia mente si mischiano a pensieri di lame, arretra di qualche passo per non farti scalfire dal loro tagliente ma in realtà fragile bacio.
Comprenderò e non biasimerò il tuo istinto.
In questo regno veniamo avvolti e vestiti da sete orientali brunite d’oro e diamanti. Seguimi e scegli la magia più alta, quella che dal nulla crea i suoi innumerevoli universi.
Danza con me, finché la cadenza dei passi vibra solenne.
V.
Il Pifferaio, Èduard Manet, 1866, olio su tela.
Immagino un palazzo sontuoso con un grande arco all’ingresso.
Scale che si svolgono a spirale
Un salone ampio con lampadari di cristallo così in alto da sembrare sospesi nell’aria
Un tappeto rosso di Damasco che lo attraverso fino alla stanza dei sogni
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✨✨✨esatto vuol lasciar spazio all’alta immaginazione
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😊
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se questo sogno diventasse realtà, sarebbe veramente magnifico.
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😊✨🙏🏻
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I tuoi versi si adagiano come fiocchi di neve, leggeri, rispettosi e delicati.
Viene voglia di sdraiarsi per sentirli sulla pelle nuda e per catturarli sulla lingua.
Si sta bene.
Vicky
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Vincenza non potevo che leggere commento più bello! Mi fa piacere di aver centrato il mio obiettivo 🙏🏻✨
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