Da quando venne inventato l’orologio (in pieno Medioevo), il tempo cominciò a perdere il suo legame coi cicli solari e lunari, il ritmo delle stagioni e mietiture, degli eventi e avventi.
Il tempo cessò di avere legami col vissuto, tramutandosi in poltiglia inconsistente.
Tempo-lavoro-denaro diventarono e sono tutt’oggi un’unica, identica sostanza monetizzabile, sulla quale il mercante può speculare.
Si continua a risparmiare sul tempo nel modo più materiale possibile, contabilizzandolo fino al nanosecondo.
La nostra vita si riduce ad una sopravvivenza prolungata, basata sul consumo di tempo, lavoro e denaro.
E proprio per questo il tempo si è perso.
Perso per voler guadagnare troppo!.
Milano, Piazza del Duomo